Gli ultimi dati sull’andamento dell’economia tedesca hanno evidenziato una leggera contrazione dello 0,1% rispetto al primo trimestre dell’anno, quando il Pil aveva messo a segno un incremento dello 0,2%. È il segnale di una persistente stasi dell’economia tedesca.
Ora l’indice Zew di fiducia degli investitori tedeschi evidenzia un crollo ad agosto a 19,2 punti da 41,8 di luglio. Si tratta del valore più basso negli ultimi sette mesi. È un ulteriore segnale del rallentamento della ex locomotiva tedesca, che inevitabilmente ha e avrà ripercussioni sull’andamento dell’economia dell’Eurozona e, in particolare, italiana.
La Germania è il principale partner commerciale dell’Italia e desta preoccupazione che il rallentamento dell’economia tedesca coinvolga soprattutto i settori ad alta intensità di esportazione. Un problema non da poco per un’economia quale quella tedesca molto esposta all’export.
Secondo le ultime rilevazioni Istat, nel 2023 le esportazioni italiane verso la Germania sono diminuite del 3,6%, attestandosi a 75 miliardi di euro rispetto all’anno precedente; mentre le importazioni dalla Germania ammontano a 90 mld, sostanzialmente invariate rispetto al 2022.
Alla luce di tutto ciò, sembra nuovamente in discussione la possibilità, prevista dal Governo italiano nel Def di aprile, di centrare quest’anno l’obiettivo di una crescita pari all’1%, giudicata ottimistica e non condivisa dai principali previsori internazionali.