Nel secondo trimestre del 2024 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è cresciuto dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del secondo trimestre del 2023.
La crescita congiunturale del Pil, diffusa sempre dall’Istat il 30 luglio 2024, era stata anch’essa dello 0,2%, così come la crescita tendenziale era stata dello 0,9%. L’Istat, inoltre, precisa che il secondo trimestre del 2024 ha avuto due giornate lavorative in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al secondo trimestre del 2023. Ciò detto, la crescita acquisita per il 2024 è pari allo 0,6%.
L’Italia è, dunque, ancora allo zero virgola. Ma forse il fatto che più dovrebbe preoccupare il Belpaese sono le vicissitudini che sta affrontando la Germania, ovvero il principale partner commerciale del nostro Paese. Un rapporto strategico a tal punto che qualcuno aveva riassunto più o meno così la relazione tra la prima e la terza economia dell’Ue: quando la Germania starnutisce, l’Italia prende il raffreddore. Lo Stivale dovrebbe cominciare a considerare che l’economia tedesca potrebbe poi non riuscire più ad essere ciò che abbiamo visto nell’ultimo ventennio.