Il finanziere George Soros scrive al presidente del Consiglio, Mario Draghi, chiedendogli di infondere più coraggio all’Europa verso la Russia, e ad affermare un progetto federale per il Vecchio continente. L’investitore ungherese, filantropo e sostenitore della democrazia liberale, ha reso noto la corrispondenza dal World Economic Forum di Davos: “Gli ho scritto una lettera in cui dico che l’Europa, che detiene i gasdotti, ha in realtà una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia”. Soros ha scelto Draghi in quanto leader europeo “in grado di far avanzare” le posizioni europee, e che ha “l’iniziativa, l’immaginazione, l’alta reputazione” necessarie per il braccio di ferro con Mosca e per far crescere il progetto federalista in Europa.
“Putin - si legge nella lettera - sta chiaramente ricattando l’Europa minacciando di trattenere il gas, che ha messo a riserva piuttosto che alimentare le forniture all’Europa”. I prezzi sono così saliti, facendo guadagnare la Russia, ma “la posizione negoziale di Putin non è forte come sembra e come Putin finge che sia: si stima che per luglio i depositi russi saranno al massimo, e l’Europa è il solo mercato di sbocco russo”, con il rischio che la Russia debba chiudere in Siberia “circa 12 mila punti d’estrazione difficili da riaprire perché vetusti”. Per questo, dunque, l’Europa ha una carta da giocare ed “è urgente che si prepari a usare il suo potere negoziale” - aggiunge Soros – cercando di anticipare il più possibile i preparativi per rendersi indipendente dalla Russia, prima della prossima stagione fredda, quando Putin potrebbe chiudere i rubinetti.
Secondo Soros, la strada è quella di “imporre una pesante tassa sulle importazioni di gas, in modo che il prezzo al consumo non scenda, ma l’Ue guadagni un gettito da usare per sostenere i poveri e investire in energia verde”. In questo modo, “la Russia non recupererà mai le vendite che ha perso” e l’Ue avrà dato un forte segnale di unità e, al contempo, assestato un colpo a Mosca.
Comunque, “l’Europa sembra finalmente andare nella giusta direzione, dobbiamo mobilitare tutte le nostre risorse per porre fine alla guerra, occorre sconfiggere Putin il prima possibile”, ha aggiunto Soros, che ha definito Draghi “più coraggioso di Scholz e i tedeschi sul gas russo”. Il finanziere ha criticato anche il presidente della Cina, Xi Jinping, accomunandolo a Putin: “Due dittatori legati in un’alleanza senza limiti che governano con l’intimidazione, e che sono destinati a fare errori enormi”, tra i quali ha citato la politica ‘zero Covid’ di Pechino e l’invasione russa dell’Ucraina.