Per Cyril Ramaphosa, il nuovo presidente del Sudafrica, dovrebbe risultare non così difficile risollevare le sorti dell'economia del proprio paese, visto che negli anni recenti le performance sudafricane sono state ben al di sotto delle aspettative. Il tasso di crescita registra una tendenza al ribasso, la disoccupazione resta superiore al 25% e il tasso di povertà è più alto che in altre grandi economie dei mercati emergenti.
Con Jacob Zuma, l’ex presidente, sono stati creati molti posti di lavoro nel settore pubblico per compensare la modesta vivacità del settore privato. Inoltre, l'inflazione si conferma ben al di sopra dell'obiettivo e la corruzione risulta molto diffusa.
Ecco perchè le dimissioni di Zuma sono state accolte con un sospiro di sollievo dai mercati finanziari.
Oltre a combattere la corruzione, Ramaphosa cercherà di indurre la Banca centrale a ridurre i tassi. Poi dovrà attuare una serie di riforme strutturali, che tuttavia si riveleranno impopolari.