Per ogni figlio a carico, il governo giapponese darà 1 milione di yen, circa 7.200 euro, a tutte le famiglie residenti a Tokyo che decideranno di trasferirsi fuori dall’area metropolitana della capitale. L’iniziativa verrà attivata ad aprile 2023, nel tentativo di fermare il declino demografico e lo spopolamento delle altre aree del paese.
Sebbene nel 2022 la popolazione di Tokyo sia diminuita per la prima volta in 26 anni, le autorità ritengono sia fondamentale ridare vita alle città e ai villaggi periferici, sui quali il declino demografico va avanti da lungo tempo. Il governo nipponico prevede infatti che nella terza economia al mondo la popolazione crollerà di 37 milioni entro il 2065, passando dagli attuali 125 milioni di persone a soli 88 milioni.
Come in molte altre grandi economie, il calo demografico dipende nel caso del ceto medio dalla mancanza di sicurezza e stabilità economica, fatto che disincentiva le persone a voler avere dei figli. Inoltre, in uno stato insulare come il Giappone, pesa anche l’assenza di un consistente flusso migratorio. Intanto il numero di centenari è passato dai 153 del 1963 a oltre 90 mila nel 2021, anno nel quale sono state registrate appena 811 mila nascite, il dato più basso dall’inizio della serie storica, ovvero il 1899.
Così, l’invecchiamento degli abitanti, unito allo sviluppo urbano e alla concentrazione economica nelle metropoli, ha portato a un accentramento della popolazione nei grandi centri urbani a discapito delle zone periferiche. Un trend che il governo spera di invertire grazie ai nuovi incentivi economici e all’uso dello smart working, che consente alle persone di non dover trovare casa nella stessa città dove si trovano gli uffici. L’esecutivo nipponico spera così di convincere almeno 10 mila persone a trasferirsi entro il 2027.