Il governo del Giappone guidato da Fumio Kishida ha pubblicato un nuovo Libro bianco, in cui si afferma che l’economia globale affronta un periodo di grande “divisione” a causa dell’intensificarsi dello scontro tecnologico tra Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese, nonché del disaccoppiamento economico tra Stati democratici e paesi autocratici.
Un duro colpo per l’economia globale in un mondo oggi diviso in tre blocchi secondo l’analisi nipponica: l’Occidente a guida americana, l’Oriente a guida sino-russa, i paesi neutrali. Perciò, secondo il documento, è necessario ricostruire un ordine economico commerciale basato sulle regole, su catene di approvvigionamento resilienti e sulla cooperazione con i paesi in via di sviluppo.
Citando uno studio dell’Institute of Developing Economies dell’Organizzazione giapponese per il commercio estero, emerge che il Pil mondiale nel 2030 potrebbe restringersi del 7,9 per cento con barriere tariffarie alte, facendo registrare un calo del Pil dell’11,6 per cento in Giappone, del 12 negli Stati Uniti e del 9,4 in Cina.