L’annuncio che l’India supererà il Giappone in termini di prodotto interno lordo nominale in dollari nel 2025 ha spiazzato Tokyo. Fino al 2010, il Giappone è stato la seconda economia più grande del mondo, ma ora è sul punto di scivolare al quinto posto.
Nelle stime pubblicate a fine aprile, il Fondo monetario internazionale ha indicato che il Pil nominale dell’India raggiungerà i 4,34 trilioni di dollari nel 2025, superando i 4,31 trilioni del Giappone.
Il declino del Giappone nella classifica economica globale fa seguito alla conferma da parte del governo nipponico che il paese è scivolato dietro la Germania nel 2023. Lo shock del probabile superamento del Giappone anche da parte dell’India è paragonabile a quello del 2010, quando una Cina vivace sostituì il Giappone come seconda economia mondiale.
I problemi affrontati dal paese sono stati identificati da Shinzo Abe quando è diventato primo ministro nel 2012 e ha annunciato la cosiddetta ‘Abenomics’ per rilanciare la crescita giapponese.
L’idea stessa dell’Abenomics era quella di stimolare la crescita delle imprese anche attuando alcune riforme strutturali per aumentare la produttività (tecnologia, capitale umano, e miglioramenti nei processi aziendali).
Ma questo è difficile da attuare in un Paese che sta invecchiando, e dove si registra una certa resistenza al cambiamento e alla digitalizzazione.
In tale contesto, inoltre, si inserisce il precipitoso calo dello yen (-40%) rispetto all’euro registrato negli ultimi 12 anni. La debolezza dello yen è senza dubbio la più grande sfida per il governo giapponese in questo momento