L'economia nipponica è cresciuta nel primo trimestre a un tasso annuo del 2,1%. Da gennaio a marzo ha segnato lo 0,5%, il che è clamorosamente superiore alla contrazione dello 0,2% prevista dagli analisti.
C’è un perché. Le importazioni sono diminuite più rapidamente delle esportazioni. L’import è calato del 4,6% - il dato negativo più significativo negli ultimi dieci anni - mentre l’export è sceso ma soltanto del 2,4%. Una spinta è provenuta anche dall’aumento della spesa pubblica, che ha compensato la debolezza di investimenti privati e consumi.
I dati spianano la strada alla riforma del fisco, prevista a partire dal primo ottobre, che prevede l’aumento dell’Iva dall’8 al 10%. A meno che il primo ministro Shinzo Abe non opti per un nuovo rinvio a causa delle incertezze nell'economia mondiale.