Alla fine I pronostici sono stati in larga parte confermati: all’Eni rimane Claudio Descalzi, Matteo Del Fante al vertice di Poste. Cambi invece nelle altre due società a controllo pubblico: l’ex ministro Roberto Cingolani guiderà Leonardo. Flavio Cattaneo sarà il nuovo ad di Enel con Claudio Scaroni presidente. Silvia Rovere sarà la nuova presidente di Poste. Il nuovo presidente di Eni sarà Giuseppe Zafarana, quello di Leonardo Stefano Pontecorvo. Le nomine di Terna (in attesa dell’ufficializzazione): Giuseppina Di Foggia (attuale vicepresidente di Nokia) sarà il nuovo amministratore delegato, Igor De Biasio (consigliere d’amministrazione Rai eletto in quota Lega) il nuovo presidente.
ENI. Claudio Descalzi, classe 1955, laureato in Fisica al timone dell’azienda dal 2014, per lui il quarto mandato. Ha iniziato la carriera in Eni nel 1981 come ingegnere di giacimento. Nel 2014 è stato indicato dal governo Renzi per il ruolo di amministratore delegato di Eni. Tre anni dopo viene confermato dall’esecutivo Gentiloni nel ruolo di amministratore delegato per un secondo mandato insieme alla presidente Emma Marcegaglia. Il 20 aprile 2020 il Conte II lo conferma alla guida di Eni per la terza volta consecutiva.
ENEL. Flavio Cattaneo, vicepresidente di Italo, classe 1963, laureato in Architettura al Politecnico di Milano, nel 1999 assume la carica di Commissario dell’Ente Fiera Milano, che trasforma in SpA, di cui è presidente e amministratore delegato fino al 2003, preparando la quotazione in Borsa e lanciando il collocamento dell’azienda nel 2002 presso il segmento Star di Borsa Italiana. Dal 2003 al 2005, su nomina del governo Berlusconi, è il più giovane direttore generale della Rai. Dal 2005 al 2014 (per tre mandati consecutivi, il massimo consentito) è amministratore delegato di Terna, azienda proprietaria della rete di trasmissione elettrica italiana. Ad di Italo nel 2015 e di Telecom dal 2016 al 2017. Poco dopo torna ad essere amministratore delegato di Italo.
LEONARDO. È dalle fasi di passaggio del testimone col governo Draghi (l’ex banchiere centrale europeo aveva chiamato il fisico milanese al ministero della Transizione ecologica) che Roberto Cingolani comincia a muoversi al fianco dalla premier Giorgia Meloni come suo consulente. Studi di perfezionamento alla Normale di Pisa ed esperienze in Germania al Max Planck Institut, in Giappone e negli Stati Uniti, Cingolani era stato a lungo alla guida dell’Istituto italiano di tecnologia: quando va via nel 2019 ha 11 centri di ricerca e oltre 1.700 scienziati provenienti da 60 paesi, un migliaio di brevetti, 24 start-up già attive. Nelle vesti di divulgatore partecipa alla Leopolda su invito di Matteo Renzi, ma già dieci anni prima era intervenuto a veDrò di Enrico Letta. Nel 2019 diventa il capo dell’Innovazione in Leonardo (chief Technology and Innovation Officer) dove torna.
POSTE. Fiorentino, 55 anni, Matteo Del Fante arriva alla guida di Poste nel 2017 direttamente dal vertice di Terna dove era approdato a maggio del 2014 per scelta del governo Renzi. Bocconiano, specializzato in mercati finanziari alla Stern School of Business della New York University, Del Fante inizia la sua carriera nel Dipartimento di ricerca di JP Morgan nel 1991 e, dopo diversi incarichi nelle sedi di Milano e Londra, nel 1999 assume la carica di managing director. Poco dopo la privatizzazione, nel 2004, entra in Cassa depositi e prestiti come Responsabile Finanza e M&A. In Cdp avvia le attività nel settore immobiliare, assumendo dal 2009 al 2014 la carica di amministratore delegato della società di gestione del risparmio del gruppo. A giugno del 2010 assume la carica di direttore generale di Cassa, fino alla nomina nella primavera del 2014 di amministratore delegato di Terna.