Oggi Sergio Mattarella conferisce a Giuseppe Conte l’incarico di mettere in piedi il suo secondo governo. Ma non sarà un breve incontro. Il presidente della Repubblica illustrerà all’ex “Avvocato del popolo” quanto si attende questa volta da lui. Rispetto a 14 mesi fa l’uomo è cresciuto, si è fatto rispettare anche fuori dell’Italia, per cui è giusto che provi ad esercitare la sua leadership caricandosi di onori e oneri. Incominciando da subito, mettendo rapidamente in gioco la propria autorevolezza già nei prossimi giorni sui vari punti in sospeso del nuovo patto di governo. Il primo terreno su cui l’incaricato dovrà cimentarsi sarà il programma.
Mattarella dirà poi che sulla ripartizione dei ministeri il riferimento non potrà che essere l’articolo 92 della Costituzione: spetta al premier scegliersi i collaboratori (d’intesa col capo dello Stato che li nomina). Dunque non subisca ricatti sulla squadra di governo. In particolare trovi lui la poltrona giusta per Luigi Di Maio, il quale insiste per tenersi il ruolo di vice-premier ma il Pd non vuole e punta i piedi nel nome della "discontinuità".
Da ultimo, prima di congedarsi, Mattarella chiederà a Conte di dargli risposte sollecite. Da lunedì in poi, ogni giorno sarà buono per sciogliere la riserva e prestare giuramento con i ministri.