Sergio Mattarella al quinto messaggio di fine anno da Presidente della Repubblica, sedici minuti a schermi unificati, prova a infondere coraggio a un Paese sfiduciato, che molti vedono in declino, e lo invita a guardare alle cose positive, “al futuro, che è già cominciato”.
Ma non mancano i “problemi”. “Il lavoro che manca per tanti, anzitutto. Forti disuguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo. In particolar modo è necessario ridurre il divario che sta ulteriormente crescendo tra Nord e Sud d’Italia. A subirne le conseguenze non sono soltanto le comunità meridionali ma l’intero Paese”.
“Abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi. L’Italia riscuote fiducia, questo “deve indurci ad averne di più in noi stessi, per dare corpo alla speranza di un futuro migliore. Conosco le difficoltà e le ferite presenti nelle nostre comunità, le attese di tanti italiani. Dobbiamo aver fiducia e impegnarci attivamente nel comune interesse”.
“Ai giovani dobbiamo affidare responsabilità. Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e realtà di un mondo sempre più interdipendente”.
“La Green economy è anche un’opportunità di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria”.