“Lo fondi pure un suo partito il premier Giuseppe Conte”, dice Mario Monti. L’ex presidente del Consiglio è uno che questa storia del leader tecnico che scende in campo la conosce bene, e sa quanto può finire male.
Se crede, provi. Però Conte faccia attenzione, “segua la coscienza”, guardi lontano e, soprattutto, “sgomini il caravanserraglio di superficialità e di comunicazione imbonitrice senza precedenti di cui è alla guida”. Poi Monti avverte: metta “in conto di non essere capito”. Proprio come è forse successo al professore della Bocconi.
Nel frattempo il premier attuale deve tenere conto in qualche mododelle sollecitazioni del partito di Matteo Renzi, un altro ex di Palazzo Chigi. “Conte poteva coinvolgerci di più. Non è inamovibile ma siamo leali – dice la capogruppo di Italia Viva -. Ora guidi il governo con coraggio. E passi dalle parole ai fatti”.
Ecco quali: “Infrastrutture con il piano shock, famiglie con il Family Act, un grande progetto sulla cultura e sulla scuola e un piano di sostegno alle imprese con l’abbassamento delle tasse, a cominciare dall’Irap”.Tutte cose che già chieste da Italia Viva al premier.