Spiega di non credere nel Parlamento ma nella democrazia diretta. Sostiene che gli eletti sarebbe meglio estrarli a sorte. E difende Rousseau. Parole pronunciate dal fondatore e garante del M5S. “Non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare – spiega Beppe Grillo - ma nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum”.
“Perché non posso selezionare delle persone con certe caratteristiche e poi dire: ti vuoi occupare un anno, a tempo determinato, di questa cosa qui per la tua città, per il tuo Paese, per la tua regione? - si chiede Grillo -. Se una persona può dare in una giuria popolare un ergastolo può anche occuparsi un anno di una cosa in politica. Evolviamo anche in questi settori: andare a votare ogni quattro-cinque anni e mettersi la coscienza in pace è assurdo. Devi dare il voto tutti i giorni”.
Secondo Grillo, “possiamo fare tutto con il voto digitale. Sono andato ancora a votare con una matita. Sono cose che non concepisco più. Noi abbiamo lanciato Rousseau, che è interessante. Una piattaforma dove un cittadino può dire, consigliare, votare a tutti i livelli, proporre una legge. Oggi si può fare. Si può fare un referendum alla settimana”.