Nei primi dieci mesi del 2020 le donne vittime di omicidio sono state 91, una ogni tre giorni, un dato in leggera flessione rispetto alle 99 dello stesso periodo dell’anno scorso.
È quanto emerge dal VII Rapporto Eures sul femminicidio in Italia, secondo cui a diminuire significativamente in realtà sono soltanto le vittime femminili della criminalità comune (da 14 a 3 nel periodo gennaio-ottobre 2020), mentre risulta sostanzialmente stabile il numero dei femminicidi familiari (da 85 a 81) e, all’interno di questi, il numero dei femminicidi di coppia (56 in entrambi i periodi); in aumento (da 0 a 4) anche le donne uccise nel contesto di vicinato. In sostanza, l’incidenza del contesto familiare nei femminicidi raggiunge nel 2020 il valore record dell’89%, superando il già elevatissimo 85,8% registrato nel 2019.
La parità tra uomini e donne in Italia non è stata ancora pienamente conseguita e per questo bisogna rafforzarne nella società la cultura. A dirlo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato a Rai Radio1.
Un tema su cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte assicura l’impegno del governo. “Il femminicidio e la violenza di genere hanno purtroppo radici profonde e si innestano ad ogni livello: da quello familiare a quello lavorativo - sottolinea il premier - La possiamo definire una sub-cultura relazionale che genera gravi ripercussioni su tutta la nostra comunità”.