“Non può risolvere i problemi del Movimento, non ha la visione politica”. Con queste dure parole Beppe Grillo schianta Giuseppe Conte, che aveva detto in conferenza stampa: “Non posso essere un capo dimezzato”. Poche ore dopo è arrivata la risposta al vetriolo di Grillo, che di fatto scarica l'ex premier, a cui voleva affidare la guida del partito.
“Mi sento così - spiega Grillo - come se fossi circondato da tossicodipendenti che mi chiedono di poter avere la pasticca che farà credere a tutti che i problemi sono spariti e che dia l’illusione (almeno per qualche mese, forse non di più) che si è più potenti di quello che in realtà si è davvero, pensando che Conte sia la persona giusta per questo”. Poi affonda la lama: “Ma Conte può creare l’illusione collettiva (e momentanea) di aver risolto il problema elettorale, ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema. Il consenso è solo l’effetto delle vere cause, l’immagine che si proietta sullo specchio”.
Per Grillo è necessario affrontare “le cause per risolvere l’effetto ossia i problemi politici (idee, progetti, visione) e i problemi organizzativi (merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente). Conte non potrà risolverli perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. Io questo l’ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi. Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco.”