Alla conferenza stampa congiunta dopo la riunione interministeriale franco-tedesca, i due Paesi hanno preso posizione sul dibattito che tiene banco da giorni. L’intesa Macron-Scholz apre un nuovo fronte: “L’Ucraina deve poter attaccare le basi in Russia”, dicono ora i due leader.
E c’è anche chi si spinge oltre. Il governo polacco non limita l’uso delle armi fornite all’Ucraina, che possono essere utilizzate per attaccare strutture sul territorio russo: lo ha dichiarato il vice ministro della Difesa Cezary Tomczyk alla trasmissione Radio Zet.
Intanto si muovo qualcosa anche sull’altra sponda atlantica, secondo quanto sostiene il Washington Post. Per contrastare l’avanzata della Russia in Ucraina, il presidente Usa Joe Biden sta prendendo in considerazione due nuove contromisure: punire la Cina per aver fornito tecnologia chiave a Mosca e revocare i limiti all’uso da parte dell’Ucraina delle armi “a corto raggio” statunitensi per attaccare all’interno della Russia.
Presi per il PIL
La guerra tra Russia ed Europa è sempre più vicina. Nel corso degli ultimi mesi il dibattito si è progressivamente spostato verso un allentamento delle restrizioni imposte all’Ucraina dall’Occidente in merito all’uso delle armi appunto occidentali. Fino ad arrivare all’intesa Macron-Scholz. Il prossimo passo, che a questo punto sembra scontato visto che evidentemente l’esercito di Kiev non riuscirà ad usare tutte gli strumenti bellici resi disponibili dagli altri Paesi, sarà l’invio di truppe in Ucraina.