Tony e Cheire Blair hanno risparmiato centinaia di migliaia di sterline in tasse sulla proprietà con l’acquisto di un edificio per uffici a Londra tramite una società offshore. È quanto emerge dai Pandora Papers.
Ma l’elusione e l’evasione fiscale sono solo una parte del problema che riguarda l’ex premier britannico, laburista e fautore della ‘terza via’, una sorta di via di mezzo tra Stato e mercato con la quale il leader puntava a dare il via a un nuovo modello economico, un po’ neoliberista, un po’ neokeynesiano. Idea poi naufragata.
Il nome di Tony Blair è emblematico. “Questo signore – ricorda Alberto Negri in un articolo su ‘Il quotidiano del Sud’ - è un mascalzone che con Bush junior sostenne che l’Iraq di Saddam Hussein possedeva armi di distruzione di massa pur di bombardare l’Iraq aprendo il vero vaso di Pandora del disastro mediorientale con cui facciamo i conti ancora adesso”.
“Il suo nome (quello di Blair, ndr) compare da anni nei peggiori affari internazionali, vendeva armi anche a Gheddafi, e ha persino ricoperto la carica di inviato per la pace in Medio Oriente – aggiunge Negri -, un ruolo che gli ha consentito di riscuotere cospicue consulenze da numerosi governi. Blair è uno dei diversi esempi di leader politici che non solo dovrebbero rispondere di evasione fiscale ma anche di crimini di guerra e contro l’umanità. Che il suo nome e quello di altri dittatori e sceicchi compaia anche nei Pandora Papers non stupisce. Stupisce che tutti questi siano ancora a piede libero e prosperino ai danni di tutti.”