I due colossi petroliferi Eni e Repsol si avviano, a partire da luglio, ad importare petrolio venezuelano per rimpiazzare in parte il greggio russo, oggetto di recente del nuovo round di sanzioni europee. Secondo quanto riporta Reuters, si tratta del primo riavvio degli scambi di petrolio, interrotti due anni fa con le sanzioni imposte da Washington contro il paese sudamericano.
Il volume di petrolio che le due società dovrebbero ricevere non sarebbe particolarmente elevato e l’impatto sui prezzi dovrebbe essere limitato. Lo sblocco però avrebbe un forte valore simbolico dal punto di vista politico perché il via libera di Washington alla ripresa dei flussi di petrolio venezuelani verso l’Europa testimonia la riapertura del dialogo tra il presidente venezuelano Nicolas Maduro e Washington.
Dietro alla mossa Usa ci sarebbe il tentativo statunitense di aiutare il Vecchio continente a ridurre la dipendenza dalla Russia e a reindirizzare parte dei carichi venezuelani destinati alla Cina. Come si suol dire, due piccioni con una fava.