Prosegue inesorabile la fuga dal paese più esteso al mondo. Mentre - come ha spiegato il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu - sono più di 200mila le persone arruolate per rinforzare l’esercito a seguito della mobilitazione parziale comandata da Putin il 21 settembre, sono circa il doppio i cittadini russi fuggiti all’estero, prendendo la via in gran maggioranza dei Paesi confinanti.
I conti li ha fatti Bloomberg. L’esodo ha riguardato soprattutto il Kazakhstan, che si è trovato ad accogliere circa 200.000 cittadini russi. Altri 69.000 sono andati in Georgia, in 66.000 hanno scelto l’Unione europea (il conteggio si ferma al 25 settembre), mentre oltre 12.000 russi hanno optato per la Mongolia.
Tra le altre destinazioni più popolari che i russi hanno scelto per evitare la mobilitazione, e che però non hanno fornito informazioni statistiche dettagliate, ci sono Turchia, Armenia e Azerbaigian, dove i cittadini russi possono entrare senza visto.