“Spero di trovare una porta aperta”, ha avvertito il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire. In vista della riunione chiave dei ministri delle finanze dell’Eurogrupo, Parigi insiste nel suo pressing affinché nel pacchetto di misure con cui rispondere alla crisi da Covid-19, ci sia anche il fondo di solidarietà e di rilancio post crisi proposto proprio dal paese transalpino.
Sarebbe un fondo a termine fino al 3% del Pil dell’Eurozona, che consentirebbe di mobilitare “centinaia di miliardi di euro”, ha spiegato Le Maire.
Si tratta di una proposta di compromesso che cerca di mediare tra le posizioni di Roma, che vorrebbe i cosiddetti coronabond ed eventualmente utilizzo del Mes solo se incondizionato, e di Berlino, che invece si oppone alle emissioni comuni e vorrebbe che al Mes accedesse chi ne ha bisogno, magari con condizionalità meno stringenti.
La proposta francese cerca di conciliare queste due visioni puntando su questo fondo di rilancio. Avrebbe una durata limitata e un ambito di applicazione limitato per emettere titoli comuni. Nessuna mutualizzazione del debito pregresso quindi, che è poi l’aspetto più caro a Berlino.