Potrebbero arrivare a 102 mila alla fine del 2019 le vittime nel conflitto in Yemen, a cui si aggiungerebbero altri 131 mila per fame, malattie e mancanza di cure. È quanto risulta da un rapporto commissionato dall'Onu all'Università di Denver. Secondo le stime dei ricercatori, il totale delle vittime, in gran parte civili, arriverebbe a 233 mila in poco meno di cinque anni di guerra. E la grande maggioranza delle vittime è composta di bambini sotto i cinque anni.
Nonostante ciò, la vendita di armi prosegue soprattutto da parte di Stati Uniti e alcuni paesi europei. Nelle scorse settimane Donald Trump ha posto un veto sulla risoluzione approvata da entrambe le Camere del Congresso per porre fine al sostegno militare Usa nella guerra dell'Arabia Saudita nello Yemen. Washington ha versato miliardi di dollari in armi alla coalizione guidata dai sauditi (il cui principale alleato sono gli Emirati Arabi Uniti) che combatte nello Yemen contro i ribelli Houthi, ritenuti a loro volta vicini all'Iran. Al contrario, la Germania ha esteso il divieto sulle esportazioni di armi in Arabia Saudita per altri sei mesi, fino al 30 settembre. La decisione ha, tuttavia, suscitato critiche da parte di Parigi e Londra che fanno affari con la vendita di armi al paese arabo.
Nel frattempo, la guerra, o meglio l’economia di guerra, procede inesorabile e continua a mietere vittime. Così lo Yemen, il paese più povero del mondo arabo, rischia di precipitare in un abisso senza ritorno.