Il portavoce dell’Aeronautica militare dell’Ucraina Jurіj Іgnat ha ammesso pubblicamente la carenza (quasi esaurimento) di missili guidati antiaerei per fronteggiare il lancio di missili e droni della Federazione Russa su tutto il territorio nazionale.
Le dispute politiche interne a Stati Uniti e Unione Europea hanno ritardato nelle ultime settimane l’erogazione di vitali forniture militari e non sono ancora stati sciolti i nodi relativi all’ausilio bellico e finanziario per il 2024.
Ignat ha rivelato l’impiego di una “considerevole riserva” di missili intercettori per contrastare i sempre più intensi bersagliamenti russi, che corrispondono scientemente all’inizio della stagione fredda.
Il colonnello ha ammesso la quasi totale dipendenza dalla tecnologia euroatlantica: “Oggi disponiamo sempre più di attrezzature occidentali che, di conseguenza, necessitano di manutenzione, riparazione, aggiornamento, rifornimento e relative munizioni”, non di produzione domestica.
Un messaggio chiaro che, tuttavia, Stati Uniti ed Europa sembrano far finta di non sentire bene, al di la delle dichiarazioni di intenti da parte dei rappresentanti politici di alcuni Stati europei, Italia compresa. Se, poi, dovesse vincere Donald Trump alle prossime presidenziali americane, lo scenario per Kiev rischia di diventare ancora più cupo.