Nella mattina del 17 ottobre 2022, la capitale dell’Ucraina Kiev è stata investita da un massiccio attacco di droni kamikaze Geran-2 (“geranio”) di fabbricazione iraniana (nome originale Shahed-136). Il sindaco Vitalij Klyčko ha riportato su Telegram che l’offensiva della Russia è stata condotta con 28 velivoli a pilotaggio remoto. Colpita anche la sede di Ukrenergo, azienda di Stato che gestisce il sistema di trasmissione dell’elettricità in Ucraina e unico operatore delle linee di trasmissione ad alta tensione del paese.
Diviene sempre più evidente la nuova strategia della Russia: spegnere la luce all’Ucraina alle porte dell’inverno. Ecco perché da giorni sono prese di mira le infrastrutture elettriche del paese. Il fatto che sia stata bersagliata la sede stessa dell’operatore nazionale ne è una riprova. Secondo Klyčko, “l’obiettivo della Russia è distruggere le infrastrutture, far congelare le persone”.
La distruzione della rete elettrica nazionale e una contestuale sospensione delle forniture di gas naturale russo durante la stagione fredda potrebbero spingere la popolazione ucraina ad abbandonare i grandi centri urbani, rifugiandosi in campagna o sfollando verso i paesi dell’Europa occidentale. Se le bombe immobilizzano i cittadini più timorosi negli scantinati durante il periodo mite, il freddo pungente li sprona a evacuare le città.