"Se gli Stati Uniti si rifiutano di venderci i missili Patriot, in futuro potremmo comprare un sistema di difesa missilistico russo S-400", e lo stesso vale per i jet F-35, "finché non saremo in grado di produrli autonomamente". Lo ha detto il ministro degli esteri turco, Mevlut Cavusoglu.
"Certi Paesi della Nato possiedono gli S-300", missili russi di precedente generazione, ha aggiunto Cavusoglu, riferendosi alla Grecia. Per il ministro turco, "possedere un qualsiasi sistema di difesa aerea non è in contraddizione con l'appartenenza alla Nato" e ha aggiunto che gli Usa hanno finora risposto negativamente alla proposta di Ankara di creare una commissione tecnica congiunta per supervisionare l'installazione degli S-400 in Turchia.
Il governo appare molto impegnato sul fronte geopolitico e meno su quello dell'economia, sempre più vicina al baratro. La Turchia, che è in recessione e la lira vale sempre meno, dipende dagli investitori esteri per finanziare il suo ampio deficit delle partite correnti. Gli alti tassi di interesse stanno, poi, aggravando la crisi. Allo stesso tempo l'economia globale sta rallentando, le banche centrali hanno accantonato i propositi di rialzo dei tassi di interesse, gli investitori sono disposti ad accettare rendimenti negativi offerti dalle più sicure obbligazioni tedesche e negli Usa il rendimento di un bond a 10 anni è inferiore a quello di uno a tre mesi - in passato un segnale di recessione in vista. A volte basta una scintilla per far scoppiare un'incendio: la potrebbe innescare la Turchia?