Dopo oltre sessant’anni, a Cuba finisce l’era Castro, quando in occasione dell’ottavo Congresso del Partito Comunista che si è aperto venerdì, l’89enne Raul ha lasciato le redini del partito dell’isola all’attuale presidente cubano Miguel Diaz-Canel.
È la prima volta di un civile come leader del Partito comunista di Cuba dalla sua creazione nel 1965, in un avvicendamento che apre un nuovo corso per il Paese.
Se il settimo Congresso del 2016 è stato quello dell’addio pubblico di Fidel Castro, scomparso alcuni mesi dopo, l’ottavo, in programma dal 16 al 19 aprile, è quello del ritiro politico definitivo del fratello Raul, annunciato già nel 2018.
Miguel Diaz-Canel, 60 anni e presidente dal 2018, succede a Raul per diventare primo segretario del partito, mentre la dirigenza politica sarà rinnovata con una nuova giovane generazione che non vissuto sulla propria pelle la rivoluzione del 1959.
La nuova dirigenza avrà il compito di affrontare sfide quali la grave crisi economica che sta colpendo l’isola, e ci sono aspettative sulle decisioni che potrebbero scaturire dal Congresso per quanto riguarda le riforme economiche, anche a seguito della maggiore apertura al settore privato decisa negli ultimi anni.