Prima, nel 2018, è arrivato Internet sugli smartphone. Poi, nel 2021, Cuba ha deciso di fabbricarsi da sola i propri telefoni. Entro fine giugno l’isola avrà il suo primo dispositivo di Stato, fatto interamente in casa.
È prodotto dall’azienda statale Gedeme e utilizzerà NovaDroid, una versione del sistema operativo Android modificata per soddisfare le esigenze dei cittadini cubani che non possono accedere a tutti i servizi tecnologici.
Si tratta di un dispositivo che può avere un valore simbolico ed è una tendenza tecnologica autarchica. Le prime 6.000 unità inizialmente previste saranno distribuite entro giugno tramite i negozi di Etesca, l’azienda telefonica di Stato, e di Copextel.
Nel 2018 L’Avana ha iniziato a fornire connessione dati che prima era disponibile solo negli hotel turistici dell’isola. La scelta tecnologica di un paese ancora sotto le sanzioni statunitensi si ricollega a quella adottata nell’emergenza Coronavirus. Cuba, infatti, ha messo appunto due vaccini autoprodotti con l’isola ancora in piena emergenza per i contagi.