Il governo cubano, che sovvenziona quasi tutti i beni e i servizi essenziali, ha annunciato a fine dicembre una serie di misure per ridurre il deficit di bilancio, in un momento di grave crisi economica in tutto il paese.
Il prezzo della benzina a Cuba aumenterà di più del 500 per cento dal 1 febbraio. Il litro di benzina ordinaria passerà da 25 pesos cubani (20 centesimi di euro) a 132 e il prezzo della super passerà da 30 a 156 pesos cubani. I turisti pagheranno la benzina in valuta estera.
Secondo le stime ufficiali, l’economia cubana si è ridotta del 2 per cento nel 2023, mentre l’inflazione ha raggiunto il 30 per cento. Alla fine di dicembre il ministro dell’economia, Alejandro Gil, ha ammesso che il governo non può continuare a vendere carburante a prezzi “sovvenzionati”, mentre il paese, ancora sotto l’embargo statunitense, è a corto di valuta estera.
Il peso è già stato svalutato due volte dal 2021. Ma sul mercato nero l’8 gennaio il dollaro è stato scambiato a 270 pesos, più del doppio del tasso di cambio ufficiale (120 pesos per dollaro).
L’isola di undici milioni di abitanti attraversa la peggiore crisi economica dalla caduta del blocco sovietico negli anni Novanta, a causa delle conseguenze della pandemia, del rafforzamento delle sanzioni statunitensi negli ultimi quattro anni e delle debolezze strutturali del paese.