Alla fine sono arrivati i complimenti di Pechino. Il portavoce del ministero degli Esteri ha detto: “La Cina rispetta la scelta del popolo americano. Esprimiamo le nostre congratulazioni a Biden e alla vice Kamala Harris”.
Intanto la seconda economia al mondo, unico Paese che nel 2020 segnerà una crescita positiva, mette a punto la nuova strategia commerciale basata sulle esportazioni guidate dalla crescente domanda estera di dispositivi medicali proveniente dai paesi maggiormente colpiti dal Covid.
Ma gli analisti avvertono che il nuovo piano di Pechino potrebbe non avere successo finché la Cina non intraprenderà importanti passi verso un’ulteriore apertura della propria economia e le riduzione delle restrizioni sui flussi di capitali.
Certo, finché il clima sarà quello alimentato da Trump più difficilmente tutto ciò avverrà. Il governo statunitense ha appena annunciato che agli americani è ora vietato investire in società cinesi ritenute controllate da Pechino. Tra le varie aziende figurano anche Huawei Technologies Co, China Telecom e China Mobile, che secondo Washington sono cruciali per la modernizzazione dell’Esercito popolare di liberazione.
Poi ci ha pensato il Segretario di Stato Mike Pompeo ha lanciare un’altra bombetta: “Taiwan non fa parte della Cina”. E la scontata reazione di Pechino.