Al momento non c’è una legge elettorale comune ai 27 paesi membri dell’Unione europea per eleggere i 720 parlamentari previsti dalle prossime elezioni europee, che in Italia si terranno l'8 e il 9 giugno.
Le elezioni seguiranno comunque un principio condiviso: quello della “proporzionalità degressiva”, per cui il numero di rappresentanti assegnato a ogni paese tiene in considerazione sia la popolazione (ossia più seggi per i paesi più popolosi), sia la necessità di garantire un’adeguata rappresentanza anche per gli stati più piccoli. Con il risultato che in questi ultimi ci sono più parlamentari europei per ogni cittadino, mentre in quelli più grandi la rappresentatività è più diluita.
Anche per queste elezioni è la Germania ad essere il paese con il maggior numero di eurodeputati (96 seggi), seguita da Francia (81 seggi, due in più rispetto a quelli attuali) e Italia (76 seggi). Quelli a eleggerne di meno sono i paesi meno popolosi dell’Ue, a cui spettano solo 6 seggi, comunque di più di quanto avrebbe garantito loro la sola assegnazione in proporzione al numero degli abitanti: sono Cipro, Lussemburgo e Malta.
Se rapportiamo il numero di europarlamentari alla popolazione di ogni stato membro, sono i paesi più piccoli a essere più rappresentati. Infatti, Malta ha un seggio in Parlamento europeo ogni 90 mila abitanti; Lussemburgo uno ogni 110 mila e Cipro uno ogni 153 mila. È l’opposto invece per i paesi con il maggior numero di seggi: in Germania un parlamentare europeo rappresenta 879 mila cittadini, in Francia 840 mila e in Italia 774 mila.