La Francia è scossa da un terremoto politico scatenato dall’esito delle elezioni europee : per la prima volta i Républicains, eredi del gollismo, saranno alleati con Marine Le Pen.
Dopo l’annuncio del presidente Eric Ciotti, regista dell’iniziativa, una bufera di reazioni ha portato alla spaccatura del partito. Il ministro Bruno Le Maire e poi l’ex premier Edouard Philippe hanno “teso la mano” ai repubblicani che si oppongono all’alleanza con il Rassemblement National.
A confermare l’intesa è stato il presidente di Rassemblement National (Rn), Jordan Bardella, annunciando a France 2 che “ci sarà un accordo in queste elezioni legislative tra Rn e i repubblicani”.
Uno scenario che prelude a una completa ricomposizione del panorama politico. Intanto Macron ha escluso le sue dimissioni qualunque sia l’esito delle prossime elezioni.
Ma un fatto sembra ormai certo: i risultati delle elezioni europee chiudono in qualche modo un’epoca iniziata nel dopoguerra. E dove ha vinto la destra in modo più significativo? Proprio in quello che fu il pilastro portante dell’Unione europea: l’asse franco-tedesco.