Sono tanti i dossier sul tavolo del vertice europeo in programma a Bruxelles il 21 e 22 marzo. Ma uno emerge in modo prepotente: il futuro della politica industriale europea. In un rapporto, il Centro europeo di strategia politica, un organismo indipendente della Commissione europea, ha disegnato una nuova strategia comunitaria per meglio affrontare la concorrenza internazionale, rilanciando l'innovazione, rafforzando le difese commerciali, magari anche creando un nuovo fondo sovrano europeo.
Il documento riflette la nuova preoccupazione europea dinanzi alla minaccia cinese. Le imprese cinesi non sono solo forti di una incredibile economia di scala. Godono spesso di mercati protetti, di sussidi generosi e possono quindi produrre sotto costo, approfittando in molti casi della tecnologia occidentale utilizzata da produttori americani o europei che si sono insediati nel paese asiatico.
L'Ue non approfitta a sufficienza della sua economia di scala. Deve completare il mercato unico per trarne maggiori vantaggi, tanto più che nel settore delle piattaforme elettroniche, le società Usa controllano il 70% del mercato, l'Asia il 27%, l'Ue solo il 3%.
In questo contesto, l'organismo sostiene che, oltre a usare il volano comunitario per finanziare ricerca e sviluppo nei settori più innovativi e imporre i propri standard normativi, l'Ue dovrebbe anche meglio difendersi, magari creando un fondo sovrano europeo. Questo nuovo strumento potrebbe essere utile per acquistare conoscenze tecnologiche, vantaggi competitivi e aziende strategiche, affinché la stessa industria comunitaria possa assicurarsi in tal modo una presenza nelle catene produttive globali da cui oggi è di fatto esclusa.