La prossima volta che l’Italia si troverà ad affrontare una crisi grave come quella della pandemia di Covid-19 dovrà essere in grado di fare “da sola”. È quanto sostiene il premier olandese Mark Rutte in un’intervista per “7”, il magazine del Corriere della Sera.
“L’Olanda capisce e appoggia l’appello alla solidarietà - ha detto Rutte -. Dobbiamo solidarietà ai paesi più colpiti dalla pandemia, sapendo però che anche noi siamo stati colpiti gravemente. Ciò significa che gli stati i quali necessitano e meritano aiuto devono anche far sì che in futuro siano capaci di affrontare da soli crisi del genere in modo resiliente”. In particolare, “è cruciale che la prossima volta l’Italia sia in grado di rispondere a una crisi da sola”.
Per quanto riguarda la forma nella quale i fondi dovrebbero giungere, Rutte insiste che si deve trattare di prestiti e non contributi. E qui siamo al punto centrale. Dalle parole del premier olandese sembra emergere la richiesta di un compromesso (che sarà a questo punto inevitabile). Ma non sul Recovery Fund.
È probabile che l’Aia ad esempio pretenda, in cambio dell’ok a una quota di fondo perduto, di mantenere i vantaggi in termini fiscali e di diritto societario concessi alle imprese estere che decidono di trasferire lì la propria sede legale.