Nella seconda metà del 2021 ci sarà un rimbalzo del Pil e nel 2022 tutti gli Stati dell’Ue torneranno ai livelli pre-Covid. Anche per questo nel 2023 non ci sarà più la clausola generale di salvaguardia che fino al 2022 sospende il Patto di stabilità. Al contempo, le misure di sostegno in corso non devono comunque essere ritirate in modo prematuro o non coordinato. Ma non devono andare avanti per troppo tempo. Ciò comporterebbe di per sé rischi di bilancio. Questa è in sintesi l’intervento del vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, all’Ecofin riunito a Lisbona.
A confermare, davanti ai ministri delle Finanze dei Ventisette, i timori per i rischi da ritiro prematuro degli aiuti è stato anche il vice presidente della Banca centrale europea: “Il rischio principale che abbiamo identificato per la stabilità finanziaria è una potenziale ondata di insolvenze nel settore delle imprese”. Allo stesso tempo, secondo Luis de Guindos, è importante evitare la zombificazione del settore aziendale in Europa.