L’Austria è “contraria” a “ulteriori eccezioni” nelle regole sui conti pubblici dell’Ue “per poter contrarre ulteriori debiti. Durante l'estate abbiamo lanciato una cosiddetta alleanza della responsabilità che ha l'obiettivo di abbassare gradualmente i livelli di indebitamento degli Stati. Questo è importante per avere un margine sufficiente per la prossima crisi.” A esprimersi così è il ministro delle Finanze austriaco, Gernot Bluemel.
“La questione della stabilità e della sostenibilità fiscale è importante non solo per la Germania o l’Austria ma per tutta l’Europa”, ha sottolineato Bluemel, auspicando che sia il leader dei liberali tedeschi (Fdp), Christian Lindner, il prossimo a ricoprire il ruolo di ministro delle Finanze in Germania.
Paradossalmente, Austria, Grecia e Italia sono gli unici tre paesi a non aver mai centrato negli ultimi 21 anni uno dei parametri principali fissati dal Trattato di Maastricht e che sono alla base del Patto di stabilità, ovvero quello di restare sotto al 60% nel rapporto debito/Pil.
Ma torniamo all’attualità. “La riduzione del debito è necessaria ma deve avere dei ritmi realistici e compatibili con la crescita. Non mi aspetterei soluzioni in tempi rapidissimi ma oggi è un avvio di questa discussione", ha detto il commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni.
Gli fa eco Parigi. “Prima della crisi avevamo un massimo di 30-40 punti di scarto tra i Paesi più indebitati della zona euro e gli altri Paesi, alla fine della crisi abbiamo un livello di debito pubblico che raggiunge i 100 punti in alcuni Stati della zona euro – ha detto il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire -. Quindi non si può considerare che la situazione sia la stessa, lo status quo è impossibile. La regola del debito del 60% è obsoleta e dovremmo definire nuove regole per garantire l’unità della zona euro, ma su basi più realistiche.”
Le nuove regole comuni sui conti pubblici devono - ha aggiunto Le Maire – “corrispondere alla realtà della situazione com’è oggi e all'obiettivo politico macroeconomico dell’Ue”. Il ministro ha poi indicato due elementi chiave per permettere all’Eurozona di uscire dalla crisi provocata dal Covid: “Investire e innovare, sia per riuscire nella transizione ecologica che richiederà ingenti finanziamenti, sia per mantenere l’indipendenza tecnologica europea nei confronti della Cina e degli Stati Uniti in settori strategici come i semiconduttori, l’intelligenza artificiale e lo spazio”.