Con la sua minaccia di dimettersi, poi rientrata, il ministro dell'Interno Horst Seehofer ha aumentato drasticamente le possibilità che il governo guidato da Angela Merkel crolli. Ma, soprattutto, ha dichiarato la fine del sistema politico-istituzionale tedesco, così come è stato conosciuto per decenni.
Il modello Cdu-Csu, che per 60 anni ha garantito stabilità alla prima economia europea, si è rotto. Ma è il sistema, nel suo insieme, basato sui partiti ad essere andato in tilt. I socialdemocratici (Spd) sono già scesi nei sondaggi al di sotto del 20%. E la Cdu stessa è ora diretta nella medesima direzione, calante.
Alternative fur Deutschland (AfD), il partito di destra, non poteva sperare in un regalo migliore dalla storica coppia (Cdu-Csu) ormai prossima ad una costosa separazione: lacerarsi reciprocamente sulla politica dei rifugiati. È, così, andata in frantumi anche la speranza di Seehofer di battere AfD alle elezioni amministrative in programma a settembre in Baviera, il feudo della Csu.
Resta il paradosso che il partito più conservatore sia anche quello ad aver dato la spallata più forte al modello che ha dominato in Germania dal dopoguerra in poi. Ma ora, l'intero paese dovrà sopportarne le conseguenze.