Migliaia di persone sono scese in piazza a Buenos Aires nei giorni scorsi per respingere l’accordo che il governo argentino sta negoziando con il Fondo monetario internazionale: l’obiettivo dell’esecutivo è rifinanziare i debiti esteri multimilionari.
Secondo il responsabile del Mst, “una delle organizzazioni che aderiscono alla protesta, il debito è una truffa perché ci sono miliardi che sono usciti con la fuga di capitali e per sostenere la campagna elettorale del macrismo (in riferimento a Mauricio Macri, presidente tra il 2015 e il 2019, ndr). Nessuno di quei milioni è stato utilizzato per risolvere i problemi strutturali della popolazione”.
L’Argentina sta discutendo con il Fmi dallo scorso anno per la rinegoziazione del credito Stand By da 44 miliardi di dollari concesso nel 2018 all’allora governo Macri.
In base a quanto concordato tre anni fa, il Paese sudamericano dovrebbe pagare al Fmi, tra capitale e interessi, 19,020 miliardi l’anno prossimo, 19,27 mld nel 2023 e 4,856 mld nel 2024.
Impegni che il paese, afflitto da gravi squilibri macroeconomici, non sembra in grado di rispettare.