In Sudan i combattimenti tra esercito e paramilitari hanno provocato lo sfollamento forzato di “quasi otto milioni” di persone (di cui circa la metà minorenni). A dirlo è stato il 31 gennaio l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), Filippo Grandi, chiedendo aiuti urgenti.
Dal 15 aprile 2023 è in corso una guerra tra le forze armate sudanesi guidate dal generale Abdel Fattah al Burhan e le Forze di supporto rapido (Rsf), i paramilitari che rispondono agli ordini del generale Mohammed Hamdan Dagalo, ex vice di Al Burhan.
Un conflitto che ha causato la morte di più di 13mila persone, secondo l’Ong Armed conflict location and event data project (Acled).
Finora gli sforzi diplomatici per fermare il conflitto, in particolare quelli degli Stati Uniti, dell’Arabia Saudita e, più recentemente, dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad, un’organizzazione dell’Africa orientale) sono falliti.