Per la prima volta nella storia della Tunisia (e del mondo arabo) a guidare il governo sarà una donna, Najla Bouden, che diventa così l’undiecesimo capo di governo dalla rivoluzione del 2011. Si tratta di un passaggio epocale che avviene tuttavia nel momento più difficile della giovane democrazia tunisina.
Nei giorni scorsi il presidente Kais Saied, che a fine luglio ha sciolto il governo e sospeso il Parlamento, si è dato di fatto pieni poteri con un decreto che lo autorizza a nominare il premier, i ministri, gli assegna il potere esecutivo e l’ultima parola su quello giudiziario.
Bouden è un ingegnere, docente di scienze geologiche alla Scuola nazionale di ingegneri di Tunisi, con alle spalle una lunga esperienza accademica e nella ricerca. Attualmente è responsabile dell’attuazione del programma della Banca mondiale presso il ministero dell’Istruzione superiore e della ricerca scientifica, istituzione con la quale collabora da anni. Il programma finanziato dalla Banca mondiale dà sostegno alla riforma dell’istruzione superiore in corso in Tunisia.