Re Carlo III prende soldi dai morti per ristrutturare le sue case. L’accusa proviene dalla testata britannica “The Guardian”. Tutto nasce dal fatto che il re o la regina d'Inghilterra, fin dal 1399, traggono quello che serve loro a pagare le spese private dalle proprietà e dagli introiti del Ducato di Lancaster (nord-ovest della Gran Bretagna).
In base a una norma medievale ancora in vigore, dei proventi del sovrano fanno parte anche i beni e i patrimoni di chi muore nel Ducato senza lasciare eredi o testamenti. L’usanza si chiama “bona vacantia”, e nelle repubbliche europee è oggi applicata dagli Stati.
Il problema – secondo la ricostruzione elaborata dal Guardian - è che i soldi che Carlo prende ai morti non vengono dati in beneficenza come accadeva ai bei tempi del regno di Elisabetta, ma sono perlopiù usati per ristrutturazioni immobiliari di edifici appartenenti al Re, che in alcuni casi vengono affittati.
Negli ultimi 10 anni la “bona vacantia” ha generato più di 60 milioni di sterline di introiti, amministrati fino al 2022 da Elisabetta e nell'ultimo anno da suo figlio Carlo. Alcuni addetti ai lavori hanno ammesso che nel Ducato si consideravano questi soldi simili a “denaro gratuito” o a un “fondo nero” da utilizzare “segretamente”.
Gli amministratori del Ducato sono stati autorizzati a ristrutturare edifici con i soldi dei morti da una disposizione interna chiamata “SA9”, introdotta nel 2020. Stabilisce che i fondi devono essere usati per il “bene pubblico” per riparare, restaurare e preservare le proprietà del Ducato classificate come “beni del patrimonio”.
Ma l’analisi del Guardian suggerisce che nelle categorie di immobili ammesse dalla “SA9” può rientrare circa la metà dei beni immobiliari del Ducato.