Un secondo referendum sulla Brexit. È ciò che ha chiesto il circa mezzo milione di persone che hanno sfilato il 20 ottobre per le vie di Londra. Hanno partecipato, tra gli altri, lo scrittore Ian McEwan e la star della musica britannica Jarvis Cocker.
È stata la più grande manifestazione di questo secolo sul territorio britannico – organizzata da People’s Vote - dopo quella contro la guerra in Iraq nel 2003 alla quale partecipò un milione di persone.
I manifestanti hanno chiesto di poter dire l'ultima parola sull'accordo di uscita dall'Ue che il governo di Theresa May e la Commissione stanno da mesi, invano, cercando di raggiungere soprattutto a causa della questione irlandese.
Ma anche qualora sia raggiunta un’intesa entro marzo 2019 sarà necessaria l’approvazione della Camera dei Comuni. Il che non è affatto scontata.
Proprio per questo motivo il sindaco di Londra Sadiq Khan, a margine dell'evento, ha spiegato che "qui non stiamo chiedendo un secondo o un terzo referendum, ma stiamo dicendo che la maggior parte delle promesse fatte due anni fa non si sono concretizzate, nessuno parlava di una ‘cattiva Brexit’ o di un no-deal. In queste circostanze la cosa più democratica da fare è dare al popolo britannico il diritto di dire se accettano o meno il risultato dei negoziati tra il governo e l'Ue." Ovvero, indire un secondo referendum.
"Non c'è niente di più democratico né più britannico", ha sottolineato il primo cittadino della capitale.