Nuova puntata dello psicodramma britannico. È arrivata l’ennesima sconfitta per Theresa May. Lunedì 26 marzo è passato con 329 voti favorevoli e 302 contrari l’emendamento Letwin (un parlamentare conservatore) che consente alla Camera dei Comuni britannica di strappare il timone alla premier sulla Brexit nei prossimi giorni di dibattito e di voti sull’uscita del Regno Unito dall’Ue.
Ciò significa che il Parlamento avrà la libertà di organizzare votazioni in aula su possibili piani alternativi a quello May – già ripetutamente bocciato - aprendo uno scenario inedito. Non a caso secondo la premier crea un “pericoloso precedente”, perché in genere nel Parlamento britannico è l’esecutivo a decidere cosa viene messo ai voti. Da lunedì scorso non è più così.
L'ennesimo duro colpo per May e il suo governo, che perde tre membri favorevoli all'emendamento Letwin. Si tratta del sottosegretario al Business Michael Harrington, quello agli Esteri Benn e quello alla Salute Brine.
Nonostante tutto, Theresa May, irriducibile, va avanti. Ma la (nuova) fine, ovvero il 12 aprile, si avvicina e se entro quella data non ci sarà un accordo, si dovrà chiedere all'Europa un ulteriore rinvio oppure si uscirà senza accordo. Con tutte le pesantissime conseguenze già paventate.