Quasi 10 mila soldati in meno. In cambio, c’è una svolta tecnologica per le forze armate britanniche che avverrà in cinque anni: nuovi droni e investimenti in equipaggiamenti hi-tech. Il progetto prevede di passare dagli 82 mila militari effettivi attuali a 72.500.
“Non sono le dimensioni la cosa importante per le truppe, sono la loro letalità, rilevanza, resilienza e prontezza”, ha detto il generale Nick Carter, capo delle forze armate del Regno Unito.
La questione è legata al fatto che la rapidità del progresso tecnologico modificherà i campi di battaglia del futuro. “Presto ci saranno droni che attaccheranno altri droni”, commenta la Tv britannica Itv.
Il taglio prospettato di circa 10 mila soldati e la svolta “tecnologica” va di pari passo con l’annuncio fatto qualche giorno fa relativo all’incremento delle testate nucleari britanniche da 225 a 260, in contrasto con il progetto originario di una riduzione a 180 ordigni. Ma dato che non è conosciuto il numero esatto delle testate nucleari del Regno Unito, non è chiaro se Londra stia davvero accrescendo il proprio arsenale.
È invece sicuro che il dopo Brexit ha messo in atto il più importante riposizionamento geopolitico dopo la fine della guerra fredda. Con lo sguardo rivolto soprattutto verso l’Asia e tutta l’area del Pacifico, sia pur sempre nell’ambito della Nato. E armati di app e droni.