La crescente pressione mediatica era diventata insostenibile. Keith Schembri, il capo di gabinetto del primo ministro maltese, che dovrà essere interrogato dalla polizia in merito all’omicidio della giornalista Daphne Caruana, ha presentato le sue dimissioni, al termine di oltre due anni di resistenza contro le richieste in tal senso da parte della famiglia della giornalista e dei partiti di opposizione.
Hanno lasciato anche il ministro del Turismo Konrad Mizzi, dichiarando di non essere coinvolto nell’omicidio, e quello dell’Economia Chris Cardona che si è autosospeso. L’inchiesta ha avuto un’accelerazione improvvisa pochi giorni fa in seguito all’arresto del presunto intermediario tra killer e mandanti. Lo ha annunciato il primo ministro laburista Joseph Muscat, che ora prova a blindare l’esecutivo. Ha chiesto un voto segreto di fiducia su sé stesso.
L’imprenditore e re dei casinò Yorgen Fenech, arrestato mentre tentava la fuga in yacht, dopo aver chiesto la grazia avrebbe fatto diverse dichiarazioni che legherebbero Schembri ad accordi di corruzione.
L’inchiesta arriva così a un passo dal premier, da tempo accusato dalle opposizioni e dalla famiglia di Daphne Caruana Galizia di non favorire le indagini.