A tirare fuori il nodo è il Financial Times. Secondo la testata britannica, le indagini aperte poche settimane fa dagli investigatori pontifici si focalizzano sul fondo di investimento Athena Global Opportunities gestito dal finanziere Raffaele Mincione, che avrebbe ricevuto circa 200 milioni di euro dal Segretariato Vaticano per un investimento immobiliare di lusso a Londra.
Nel maggio 2018 la società Fiber 4.0, controllata sempre dal fondo di Mincione, aveva ingaggiato l’avvocato Giuseppe Conte per un parere. Fiber 4.0 stava tentando la scalata alla Retelit, una compagnia italiana di telecomunicazioni, ma era stata battuta da due aziende straniere: un fondo tedesco e una società statale libica. Conte nel suo parere legale (maggio 2018) sostenne la necessità di introdurre il principio del golden power, che avrebbe permesso all’esecutivo di bloccare la cessione delle compagnie strategiche ad azionisti stranieri.
A giugno 2018 il governo giallo-verde guidato da Conte emanò un decreto applicando proprio il golden power a Retelit. Ma il fondo di Mincione non ne ottenne benefici e non riuscì a ottenere il controllo della compagnia. Il premier spiegò allora di non avere partecipato alla discussione del decreto e di essersi astenuto dal votarlo in consiglio dei Ministri. E Mincione disse di non avere mai incontrato personalmente l’avvocato Conte.
Gianluca Ferrari, direttore della Shareholder Value (il fondo tedesco che si opponeva a Mincione nella scalata), ha tuttavia spiegato al Financial Times che “hanno tentato di invalidare il voto degli azionisti attraverso un escamotage tecnico legale che richiede l’approvazione del governo e hanno assunto un avvocato che ha rilasciato un parere legale guarda caso pochi giorni prima di diventare primo ministro”. Questo tipo di conflitto di interessi – sostiene il manager – ha rischiato di minare la fiducia degli investitori internazionali nell’Italia.
Inoltre il quotidiano britannico arriva a sostenere che il fondo Athena Global Opportunities fosse “sostenuto dal Segretariato Vaticano” e che la scalata alla Retelit sia stata lanciata utilizzando proprio il denaro ottenuto dalla Santa Sede.
Nel maggio 2018 l’avvocato Conte sapeva di stare lavorando per un fondo sostenuto dal Vaticano?