Sale la tensione in Venezuela. Il presidente dell'Assemblea nazionale Juan Guaidó ha lanciato un messaggio alla nazione, invitato i venezuelani a scendere in strada e assicurato che le Forze armate sono "chiaramente dalla parte del popolo, fedeli alla Costituzione”.
Il governo ha reagito con mano pesante, inviando per le strade i mezzi blindati che hanno cercato di disperdere i contestatori a forza di idranti. Maduro ha reagito dicendo di essere impegnato a “sventare un golpe”: “Informiamo il popolo del Venezuela che in questo momento stiamo affrontando e neutralizzando un ridotto gruppo di militari traditori che hanno occupato il principale accesso alla città per promuovere un colpo di Stato contro la Costituzione e la pace della Repubblica", scrive su Twitter il ministro dell'Informazione, Jorge Rodriguez.
Gli Stati Uniti sostengono la mossa di Guaidó. Vladimir Putin ha riunito il consiglio di sicurezza russo. L'Ue è tornata a chiedere una soluzione pacifica. Il presidente della Bolivia, Evo Morales, ha condannato il tentativo di Guaidò. La Colombia ha chiesto una riunione di emergenza del Gruppo di Lima, organizzazione di 12 paesi nata per reagire alla crisi in Venezuela.