Qualcuno li chiama “boligarchi”, gli oligarchi del Venezuela. Sono l’élite del Paese, poche famiglie titolari di aziende private che da anni ottengono ricchissimi contratti pubblici dal governo di Caracas, prima con Hugo Chavez, poi con l’attuale presidente Nicolas Maduro. Sono definiti così per ironizzare sui richiami dei due capi di Stato a Simon Bolivar, l’artefice dell’indipendenza del Venezuela.
Intanto a Caracas la popolazione è allo stremo. In Venezuela scarseggiano cibo, medicine, elettricità, servizi essenziali. L’economia è al collasso, l’inflazione è fuori controllo, 1/3 degli abitanti soffre la fame, 5 milioni di cittadini hanno già abbandonato il Paese.
Ma chi sta in alto, come i boligarchi, prova a salvare i propri privilegi. Tanto da nascondere tesori colossali nei paradisi fiscali. Lo dimostrano i dati ora svelati dall'inchiesta Fincen Files.
Dal 2009 al 2017, dal Venezuela sono usciti più di 4 miliardi e 800 milioni di dollari, portati all’estero con “operazioni bancarie sospette”. Il 70% di questa fuga di capitali riguarda fondi pubblici: soldi usciti da conti controllati dal ministero delle Finanze o dalla società petrolifera statale.