Il presidente russo Vladimir Putin ha revocato un decreto del 2012 che in parte sosteneva la sovranità della Moldavia nel quadro delle politiche sul futuro della Transnistria, regione separatista sostenuta da Mosca e posizionata tra Ucraina e Romania. Una striscia di terra (meno di 34mila chilometri quadrati; per avere un termine di paragone l’Italia si estende per 302mila kmq) dove la Russia ha truppe.
Il decreto, che comprendeva una componente moldava, delineava la politica estera russa di 11 anni fa presupponendo relazioni più strette con Ue e Usa. La revoca è stata pubblicata sul sito del Cremlino e afferma che la decisione è stata presa per “garantire gli interessi russi in relazione ai cambiamenti nelle relazioni internazionali”.
Nelle stesse febbrili ore, la Duma ha adottato un disegno di legge per sospendere la partecipazione russa al trattato Start sul controllo delle armi nucleari, come annunciato lunedì scorso da Vladimir Putin. Nel testo, proposto ieri (21 febbraio) alla Duma, si sottolinea che la decisione di riprendere la partecipazione spetta al capo dello Stato.