Fine di un’era. In Europa torna la leva obbligatoria

L’ultimo paese ad annunciarlo è stata la Polonia

Fine di un’era. Torna la leva obbligatoria

Il servizio di leva non è più un tabù in vari membri dell’Ue. Il premier polacco Donald Tusk ha annunciato al Parlamento che l’esercito deve arrivare a 500mila effettivi e che servirà una riserva corposa.

Quindi si punterà su una sorta di ‘mini naia’ per dare “un addestramento militare ad ogni maschio adulto” del Paese, con un piano da definire “entro la fine dell’anno”.

La Lettonia ha già provveduto a reintrodurre la leva obbligatoria (dal 2028 7.500 uomini saranno chiamati ogni anno) e persino la Germania ci sta pensando. Anche se molti citano il modello ibrido svedese - introdotto dopo l’annessione della Crimea - come un esempio.

Nel paese scandinavo, tutti i diciottenni devono presentarsi (obbligatoriamente) per una valutazione: ogni anno però solo il 5-10% circa sia degli uomini che delle donne prende parte al servizio militare e vengono reclutati solo i giovani disposti a farlo. Un’opzione più dolce della vecchia naia, certamente, che certifica lo stesso la fine di un’era.

Anche Emmanuel Macron ha ventilato ipotesi simili ai francesi e fonti vicine allo Stato Maggiore di Parigi parlano della necessità di costruire una riserva di “almeno 300mila uomini”.

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