Passaporti in vendita a miliardari e oligarchi: dopo anni di polemiche Cipro dice addio ai cosiddetti ‘passaporti d’oro’. Il governo ha annunciato di voler sospendere la concessione di cittadinanza attraverso il ‘Programma di investimento’, da tempo accusato di essere un vero e proprio sistema illecito di compravendita della cittadinanza europea, popolare soprattutto tra russi, ucraini e, più recentemente, cinesi e cambogiani.
La sospensione dovrebbe entrare in vigore dal 1° novembre. A spingere il governo in questa direzione sarebbero state due inchieste dell’emittente Al Jazeera ma anche la procedura di infrazione che l’Ue stava valutando di aprire contro l’isola.
La rete televisiva satellitare con sede in Qatar ha dimostrato che tra il 2017 e il 2019 Nicosia ha venduto il passaporto anche a uomini d'affari con precedenti penali, fuggitivi e politici: il meccanismo del programma di investimenti prevedeva la concessione del documento cipriota, e quindi europeo, in cambio di un investimento minimo di 2,5 milioni di euro nel Paese.
Dopo mesi di lavoro l’inchiesta Cyprus Papers condotta dal team investigativo di Al Jazeera ha esaminato 1.400 documenti e tirato fuori 2.500 nomi, tra i quali quello del fratello dell’ex primo ministro libanese, di uno stretto parente di Osama Bin Laden e dell’ex numero uno del colosso statale dell’energia russa Gazprom, Nikolai Gornovskyi.