Proprio quest’ultimo nel sud della Libia, con il sostegno della Francia, avanza e minaccia da vicino El Feel, il pozzo da cui l'Eni estrae gran parte del petrolio e del gas che giunge poi in Italia. A Tripoli il premier Fayez Al Serraj è ancora, invece, “ostaggio” delle milizie chiamate a difenderlo.
Emmanuel Macron, nonostante la guerra a Gheddafi voluta da Nicolas Sarkozy, sembra dunque vicino a strappare definitivamente all'Italia l'egemonia economica e l'influenza politica sull'ex colonia. I segnali più preoccupanti per il nostro Paese arrivano dalla regione del Fezzan, dove l'Esercito Nazionale Libico, la formazione armata guidata da Haftar e fedele al governo di Tobruk, ha già preso il controllo di Sharara, uno dei principali pozzi della regione gestito dalla spagnola Repsol. Ma ora il generale potrebbe puntare gli occhi anche su El Feel, il pozzo gestito da Eni.
Ancora più diretto è stato il capo dell'Alto Consiglio di Stato, Khalid Al-Mishri, che ha accusato Egitto, Emirati Arabi Uniti e Francia di contribuire al prolungamento della crisi libica.